In questi giorni difficili di isolamento e restrizione delle nostre libertà, mi sembra che poca attenzione venga posta nei confronti di come questa situazione viene vissuta dalle creature più giovani.
Sicuramente hanno a disposizione i genitori molto più di prima, ma con qualità?
Se inizialmente c’è stato il lato positivo dello “stiamo tutti a casa insieme appassionatamente” già da qualche giorno la situazione sta’ diventando pesante per molte famiglie.
Sono fortunati i nuclei famigliari con case grandi e giardino, ma quelli che condividono pochi metri di appartamenti con stanze in comune tra fratelli ed adulti, stanno veramente arrivando al limite della sopportazione reciproca.
L’ansia e la paura dei genitori, per quanto magari non manifestata direttamente è tangibile, come una nebbia in una strada buia. In questi ultimi giorni di freddo e vento le cose sono inoltre notevolmente peggiorate per tutti.
Molti di voi pensano che finito il “momento” non ci saranno ripercussioni di tipo psicologico, io non ne sono affatto convinta.
Questo vale per gli adulti e per le creature di ogni età.
Vengono definiti “disordini post-traumatici da stress” e sono studiati da anni; prendono in esame i processi emotivi e gli scompensi dell’umore che si presentano dopo situazioni traumatiche come l’aver affrontato calamità naturali.
Ad esempio i terremoti che hanno colpito la nostra Italia, che per chi non l’ha vissuto direttamente non si rende lontanamente conto di cosa possa significare, hanno portato situazioni di prostrazione emotiva in tutte le persone. In quei casi i nostri connazionali non hanno perso solo la libertà di movimento, hanno perso tutto. Un pensiero dovrebbe andare a loro, perchè in più adesso gli si aggiunge pure il virus!
E voi come state vivendo?
Quali conseguenze porterà questo isolamento, questo stare forzatamente in casa, queste incertezze nel futuro?
A molti di voi che mi hanno contatta o che sono venuti ho consigliato di vivere nel “qui e ora”, di vivere alla giornata, di darsi degli appuntamenti con se stessi, con la loro igiene personale, con la cura del corpo e del vestire anche se stanno in casa, di programmare, per quelli che hanno necessità di controllo, le giornate ma giorno per giorno.
Fare un po’ di attività fisica, non farsi troppe aspettative, non utilizzare troppo i computer e i social, ma piuttosto guardarsi un bel film anche per la centesima volta!
E le creature?
Molti studi hanno dimostrato che un trauma o una situazione sfavorevole vissuta nel corso della prima infanzia può riflettersi negativamente nel comportamento dell’adulto, questo a causa di una parziale modificazione della biologia cerebrale, perchè ci può essere un “sregolamento” dei recettori della serotonina, che sappiamo essere fondamentale per il tono dell’umore e non solo.
Quindi non dobbiamo sottovalutare la comunicazione che facciamo di questa situazione con le creature, soprattutto le più giovani; esse comprendono che stiamo vivendo un momento assolutamente anomalo e sentono che non siete tranquilli ma anzi, preoccupati e alcuni di voi, fortemente in ansia o quasi in panico.
La comunicazione con le creature dovrebbe essere semplice, con parole che possano comprendere, ma va fatta, essi saranno meno in ansia se capiscono che voi gli state dicendo cosa succede.
I traumi precoci vanno scongiurati, dove possibile, perché possono essere le radici sulle quali poi trovano dimora gli attacchi di panico e la propensione alla depressione in età adulta.
Chi di voi soffre di queste problematiche legate agli stati di ansia, ricollega spesso l’insorgenza delle stesse a situazioni vissute in età infantile o adolescenziale.
E’ stato dimostrato che una storia di esperienze negative precoci lascia un’”impronta” sul gene che regola la produzione di cortisolo, amplificando in questo modo la reattività a stress successivi.
Dott.re A.Oliverio
Vi scrivo questo non per aumentare il vostro stress e l’ansia, ma perché a volte si sottovaluta l’impatto sulle creature, di situazioni come quelle che stiamo vivendo; sarebbe scorretto, non state male solo voi, alle vostre creature viene negato tutto, la scuola, i giochi con i coetanei, lo sport, forse esse vivono ancor peggio di voi questa situazione anche se non lo dimostrano dicendolo, ma con atteggiamenti che per lo più vi infastidiscono e vi fanno perdere la pazienza.
Non ho ovviamente una soluzione, perché la soluzione sarà intanto la fine di questa segregazione, ma vi prego solo di porre più attenzione a quello che dite loro e a quello che gli fate ascoltare e vedere.
Poi come sempre due fioretti e un abbraccio tra voi faranno miracoli!
Con Affetto Franca