La “schiscetta” e la “gavetta” anche se negli ultimi anni schiscetta è diventata la poke scritta anche Pokè per il giusto accento.
In veneto si chiama, e si chiamava, gavetta o gamella ovvero quel contenitore di metallo, alluminio allora, con chiusura ermetica che veniva utilizzato prima dai militari, poi dai lavoratori e dagli studenti che si portavano da casa il pranzo.
Il nome schiscetta deriva dal piemontese “schiscià”, in milanese appunto schiacciare, perché dentro il cibo veniva ben schiacciato all’interno del contenitore.
La Gavetta come Simbolo Culturale
Nel 1952 il primo modello di gavetta “La 2000” venne prodotta industrialmente dal suo progettista, Renato Caimi della Pentolux di Nova Milanese.
In Lombardia è considerata una vera e propria icona regionale a tal punto da esporla, l’originale “La 2000”, presso il museo del Design della Triennale presso la Villa Reale di Monza.
Pensate che nel 2021 la delegazione di Museimpresa in visita al Quirinale ha donato al Presidente della Repubblica Sergio Matterella una schiscetta originale del 1952 come “simbolo del lavoro, dell’impegno di uomini e di donne nella rinascita post bellica, oggetto della memoria che, scandendo un momento della giornata, quello dedicato al pasto in fabbrica, racconta quel fare impresa che fin da allora è innovazione, creatività e inclusione sociale”.
Ho i miei dubbi che oggi, nella maggior parte delle industrie si pensi veramente all’inclusione e al rispetto soprattutto della parte femminile, ma questo è un discorso molto più ampio e non pertinente al tema, leggero, di questo articolo.
Per tornare alla gavetta, ricordo molto bene il racconto che mi fece un amabile paziente; era uno stradino e mi raccontò che, come tutti, si portava il pranzo da casa. In estate anche troppo bollente ed in inverno la minestra calda era talmente ghiacciata da dover prima rompere il ghiaccio che la ricopriva per riuscire a mangiarla…mangiavano al freddo lato strada. Impensabile al giorno d’oggi, vero?
Mio nonno si recava tutti i giorni dal Gallo, provincia di Pesaro-Urbino, in bicicletta a Tavullia (patria di Valentino Rossi), 16 km con un dislivello di 250 metri, che oggi Maps mi dice che in bicicletta ci si mette 53 minuti, per andare a fare il muratore, ovviamente munito di gavetta. Le bici non erano certo servoassistite né elettriche…andarelavoraretornare.
Quando mi raccontano certi episodi di vita del secolo scorso, io dico sempre che sarei morta giovane! Per non parlare di quando leggo come si viveva nel medioevo se non eri ricco… morta giovane anche la, non sarei certamente sopravvissuta!
E voi? Come mangiate a pranzo? Vi portate la schiscettagavettagamella o come la chiamate? Mangiate la Poke?
Dalla Gavetta alla Poke Bowl
Lo sapevi che la Poke è un piatto tipico hawaiano ed è fatto di pesce crudo marinato, fatto con gli scarti del pescato ed utilizzato come spuntino dai pescatori?
È successivamente diventato famoso in America per sbarcare poi in Europa; in Italia il primo ristorante ha aperto nel 2017 a Milano.
Da noi e nel mondo sono in aumento i punti vendita delle “poke bowl” ovvero delle ciotole di poke che poco hanno a che spartire con il piatto originale, ma che se vogliamo sostituiscono la gavetta del secolo scorso. Sono infatti una buona alternativa ad un pasto portato da casa perché riescono a fornire tutte le componenti che dovrebbero comporre il piatto corretto:
– Cereali riso
– Proteine legumi/pesce
– Grassi avocado
– Fibre e verdure
e chi più ne ha più ne metta perché vi sono veramente molte combinazioni diverse.
Ma sai come dovrebbe essere composto il piatto perfetto e bilanciato?
Se vuoi approfondire ti lascio l’articolo sull’alimentazione IN-Forma e ti aspetto per una consulenza personalizzata.
Con affetto,
Franca