Vista la sempre maggiore richiesta di informazioni da parte delle neo mamme sulla gestione dell’igiene dei lattanti, ho deciso di scrivere dei brevi articoli dedicati alle creature più piccine e ai loro genitori che non escono dalla sala parto con il manuale d’istruzione!
Saranno sempre abbinati alla rubrica settimanale che vede molti lettori più maturi e che quindi non sarebbero interessati a questi argomenti, anche se come nonni, zii, cugini, amici e vicini di una nuova creatura saper cosa nel caso consigliare correttamente, può sempre avere il suo perché!
PULIZIA DEGLI OCCHI
Intanto chiariamo che gli occhi ed il viso dei lattanti vanno regolarmente puliti, come noi ci laviamo il viso alla mattina e alla sera, anche la creatura va detersa. Come? Con del latte detergente o un olio, dedicati ai bebè, ed una falda di cotone leggermente inumidita.
Gli occhi dopo i primi giorni di vita possono presentare delle crostine, dovute al fatto che essi spesso piangono e quindi le lacrime si mescolano alle secrezioni ghiandolari palpebrali, residui di desquamazione della pelle sia del neonato che della mamma che lo allatta ma ancor più frequentemente questi occhietti cisposi derivano da una stenosi del dotto lacrimale.
Mio figlio Pietro ha avuto l’occhietto piangente per quasi un anno a causa proprio di questa parziale chiusura del piccolo canale che dall’occhio scende nel naso per il deflusso delle lacrime. Questa chiusura impedisce alle lacrime di venir drenate nel naso e quindi i lattanti lacrimano e soprattutto di notte queste lacrime si concentrano e contaminano di quanto vive sulla pelle.
Inizialmente ci avevano detto che si sarebbe aperto in qualche settimana in realtà la situazione è continuata per un anno e risolta spontaneamente. Normalmente infatti non è necessario intervenire chirurgicamente!
La secrezione tende ad essere appiccicosa e giallina, motivo per cui se non visitato si potrebbe pensare ad una congiuntivite, ma non lo è, quindi non si usano colliri o pomate antibiotiche se prima la creatura non viene visitata dal pediatra di famiglia.
Come pulire gli occhietti quindi?
Si devono utilizzare delle garze sterili, una per occhio o girandola, imbevute di acqua fisiologica in fialette monouso.
Non sono affatto d’accordo con chi suggerisce l’acqua ad uso iniettabile da prelevare con la siringa dai flaconi di vetro, anche per i lavaggi nasali. Una volta inserita la siringa nella gommina, l’acqua fisiologica non resta ovviamente sterile e dopo le prime ore utilizzereste acqua contaminata da quello che si attacca sull’ago, sulla siringa etc… quindi anche no!
Il gesto con cui pulire gli occhietti è quello che dovreste utilizzare anche voi mamme per struccarvi, ovvero dall’alto verso il basso e dal centro verso l’esterno!
Se gli occhietti sono incrostati prima vanno inumiditi sempre con la fisiologica oppure con le salviette già imbevute per la pulizia oculare dei lattanti.
E’ consigliato fare più volte al giorno un massaggino con il polpastrello del pollice alla base dell’occhio verso le narici, per aiutare il canale ad aprirsi.
Posso fare gli impacchi con la camomilla?
Sarebbe proprio meglio di no, soprattutto perché molti utilizzano le bustine, che hanno il ricordo del fiore, preparano l’infuso e lo utilizzano magari per un’intera giornata con la conseguente contaminazione dello stesso.
Quando le creature sono più grandine possiamo fare degli impacchi con i fiori di calendula, più efficaci come decongestionanti, ovviamente da preparare, utilizzare e buttare. L’impacco si fa con garze sterili imbevute dell’infuso. I lattanti certamente non resta fermo con l’impacco, quindi si può mettere in atto quando sono più grandi.
E se l’irritazione non passa?
Se hanno la stenosi bisogna avere pazienza giorno dopo giorno, alternare l’utilizzo di colliri naturali a base di calendula ed eufrasia se gli occhi sono solo arrossati, con quelli con i semi di pompelmo se le secrezioni cominciano ad essere troppe e colorate.
Chiedete sempre consiglio al vostro pediatra di famiglia e poi vi aspettiamo!