Il Gingko Biloba è veramente una pianta per la terza e quarta età o, anche, una pianta per migliorare le problematiche di molti di noi?

Spesso il Gingko viene bloccato in una sorta di bolla di indicazione terapeutica relegata all’anziano per sostenere la memoria, favorire la concentrazione e rallentare l’invecchiamento cerebrale, ma è proprio così?

Questo albero è di origine Cinese ed in Giappone è considerato sacro, tanto da essere presente intorno ai templi.

Si può definire un dinosauro vegetale perchè vive fino a 1000 anni e le sue foglie sono dei bellissimi ventagli verdi che si scuriscono in estate per rinfrescarci e si illuminano d’oro in autunno.

In Occidente è stato introdotto come albero decorativo nei giardini pubblici ed è molto utilizzato in fitoterapia.

Quando studiavo per l’esame di  Botanica, partendo dalla forma delle foglie, visto che sono loro la maggior fonte di principi attivi, per la loro bellezza e delicatezza, me lo ero immaginato come un albero elegante e flessibile; in realtà quando l’ho cercato nel Parco di Padova, lungo il fiume, ne sono rimasta un po delusa. Non ricordo esattamente cosa mi aspettassi, ma non quello che ho trovato che mi sembrava un alberello qualunque.

Mi sono accorta che a Caorle in molte zone verdi è presente, ed oggi, come allora, quest’albero nel suo insieme, mi ha ri-deluso.

Riflettevo che forse è perchè sono alberi giovani e pensando alla sensazione che ho avuto ho capito che mi ricordano degli adolescenti non del tutto armoniosi!

Devo cercarne uno di una certa età, perchè le foto che si vedono sui libri lo mostrano nel pieno della sua bellezza proprio nel momento centrale della sua lunga vita!

Pensate che le foglie del Gingko ci sono moltissime volte intorno a voi anche se non le riconoscete, nelle tapezzerie, nei quadri, nelle composizioni floreali, questi delicati ventagli della natura decorano molti tessuti ed arredi.

La droga, ovvero la parte efficace dal punto di vista fitoterapico, di questa pianta sono proprio le foglie, il Biloba del nome, dalla forma della foglia praticamente bilobata!

In Occidente sono utilizzati ben poco i frutti, che in realtà danno il nome Gingko, in Giapponese Yin-kuo ovvero albicocca d’oro, perchè contengono degli attivi irritanti e velenosi, infatti in oriente  sono utilizzati come antielmitici.

Ma cosa contiene il Gingko?

I principali attivi sono i flavonoidi, sostanze presenti anche in altre piante, che hanno come organo bersaglio per la loro efficacia il nostro sistema circolatorio; ma un altro dei componenti che è diventato famoso in questi due ultimi anni è sicuramente la Quercitina.

Famosa perchè spesso consigliata per contrastare l’infiammazione anche durante la malattia dall’innominabile Bestia famosa!

Il Gingko ha in effetti dimostrato di avere una spiccata azione antinfiammatoria, valutata con la diminuzione della Proteina C-reattiva sia in vitro che in vivo; sono stati infatti revisionati  recentemente molte studi pubblicati proprio a sostegno di questa efficacia*.

Ecco quindi che la Quercitina estratta non solo dal Gingko, come potrete leggere prossimamente nell’articolo che la riguarderà, è uno degli integratori che spesso consigliamo quando la salute si stia allontanando da noi!

Quali sono le sue indicazioni? Sicuramente le problematiche di MEMORIA, quando queste dipendano da una diminuzione del flusso del sangue, ma non solo, perchè svolgendo la sua azione sostenendo la circolazione sanguigna, è molto indicato in tutti i disturbi ad essa collegati, come:

  • ATEROSCLEROSI in abbinamento alla nostra ormai famosa astaxantina e senza dimenticare gli omega3;
  • VERTIGGINI, da associare a Ribes Nigrum per la sua azione cortison like, ma anche alle pianti ad azione miorilassante come la Tilia Tomentosa, la Melissa e la Passiflora;
  • ACUFFENI, brutta rogna gli acufeni, per la maggior parte degli otorini senza cura, ovvero li hai te li tieni, in realtà se pur non riuscendo ad annullare completamente il ronzio, il gingko insieme a Eleuterococco e omega 3, personalmente mi ha dato molte soddisfazioni;
  • EMORROIDI, altra patologia veramente invalidante; chi non le ha mai avute non potrà capire quanto! Tenendo conto che il nostro intestino praticamente tutti i giorni, se sta in salute, si svuota, potete solo immaginare! L’associazione del Gingko ai rimedi per le emorroidi spesso ne aiuta la risuluzione oltre che la diminuzione del dolore!
  • GELONI, se pensate che sia un antico problema vi informo che molte persone ne soffrono ancora! Il Gingko insieme a centella, amamelide e ribes nigrum, svolge un’azione di prevenzione fantastica!

Poi sapete bene che ogni protocollo va vestito su misura, quindi vi aspetto per associare al Gingko il fitofarmaco, piuttosto che il funghetto o i fioretti più indicati!

Vi ho incuriosito con questa pianta? Se nelle vostre gite ne trovate uno degno di essere abbracciato, fatemelo sapere!

Con affetto

Franca

Mousavi SN, Hosseinikia M, Yousefi Rad E, Saboori S. Beneficial effects of Ginkgo biloba leaf extract on inflammatory markers: A systematic review and meta-analysis of the clinical trials. Phytother Res. 2022 Jul 3.

RICHIEDI UNA

CONSULENZA GRATUITA

in sede oppure in videochiamata

RICHIEDI UNA

CONSULENZA GRATUITA

in sede oppure in videochiamata

RICHIEDI ORA