Chi non ha mai avuto una colica renale ritiene che chi dice di aver sofferto “le pene dell’inferno” stia sicuramente esagerando, ma chi invece ne ha avuta una, spera solo di non dover mai più soffrire in quel modo. Vengono definiti i dolori più forti dopo quelli del parto ma per chi non ha mai partorito o non ha mai visto una partoriente, difficile farsi un’idea.
Spesso, come capita per i dolori del parto, l’entità del dolore la si dimentica dopo un po’ di tempo e, se rimandere nuovamente gravide è spesso una scelta, quindi anche quella poi di partorire, sul ricreare le condizioni per un’altra colica renale, si soprassiede e non si fa praticamente quasi mai prevenzione.
Eppure spesso ci sono ricadute, spesso mi sento dire “ne faccio una all’anno ma ultimamente vedo che i mesi tra una e l’altra diminuiscono”, quindi che fare?
Il Prof. Antonio Cisternino, Urologo, afferma che il 10% della popolazione italiana soffre di coliche renali ed i maschi il doppio rispetto alle donne! Numeri quindi importanti e meno male che una volta tanto non vinciamo il primato!
Personalmente non ho mai sofferto di coliche renali ma ho visto il livello di sofferenza che comportano sia nei miei familiari che nei pazienti!
Ma lo sapete che spesso i calcoli sono ereditari?
Io sinceramente l’ho ri-scoperto ri-studiando la patologia quindi devo ritenermi fortunata perchè mia mamma ne ha sofferto molto spesso ed anche mia zia, adesso che ci penso!
Che sia che ho scampato questi dolori fortissimi grazie al fatto che bevo molto? Probabilemente questo ha contribuito perchè entrambe hanno in comune che bevono poco!
Che sia perchè non ho mai mangiato molta carne e da anni sono vegetariana?
Sicuramente le mie urine sono più in salute rispetto alle loro, perchè l’eccesso di proteine animali è spesso una concausa della formazione di calcoli!
Il ph delle urine infatti cambia con il cambiare del cibo questo è vero, ma che questo porti alla formazione o meno di calcoli, beh, dipende dalla carta di identità degli stessi, ovvero “di quali tipi di calcoli parliamo”?
Che sia che non fumo, non bevo alcolici e mangio poca cioccolata?
Entrambe le mie donne hanno queste abitudini, il fumo in comune, si distinguono nell’apprezzare il vino e l’abuso di cioccolata, quindi potrebbe anche essere!
Pensando alla mia famiglia ho anche una cugina recidiva di calcolosi, che però non ha molto in comune con le altre parenti…sono circondata!
Il Dott.re Cisternino consiglia di eseguire una Cristalluria, ovvero un esame delle urine che ricerchi se ci sono depositi di cristalli e di che tipologia essi siano. Senza questa informazione è veramente difficile fare prevenzione, perchè sapere che cosa si deposita e cristallizza nella nostra urina permette di modulare l’alimentazione e l’integrazione!
Qualsiasi sia comunque la tipologia di calcolo, sicuramente per evitare di soffrire, l’apporto di acqua è fondamentale, ovvero l’apporto di acqua deve far parte del protocollo terapeutico e di prevenzione! In effetti questo vale non solo per i calcoli tanto che la frase che ripeto più frequentemente è: DEVE BERE DI PIU’!
In qualche corso di aggiornamento il professionista di turno insiste che ognuno di noi deve bere solo se ha sete, beh, ogni volta io penso che non hanno idea che ci sono umani che possono bere un bicchiere di acqua al giorno, in tutto il giorno!
Hai quindi capito che per definire la strategia di “demolizione calcoli” bisogna conoscerne la composizione, vediamo insieme la tipologia di calcoli più “gettonati”:
Cristalli di acido urico, possono avere forme diverse e normalmente si trovano nelle urine di chi esagera con le proteine che portanto ad un aumento dello smaltimento di acido urico proprio attraverso i reni.
In questo caso l’assunzione di citrati di sodio potassio e magnesio possono essere utilizzati, insieme ovviamente all’aumento dell’apporto dei liquidi, per scioglierli!
Cristalli di fosfato di magnesio e ammonio, spesso si trovano in chi soffre di infezioni alle vie urinarie; l’obbiettivo è quindi quello di evitare cistiti soprattutto recidivanti. (Guida alla cistite)
Cristalli di ossalato di calcio, i più incriminati quando ci sono coliche renali; possono formarsi quando ci sono troppi ossalati nell’alimentazione e scarsa idratazione.
Utile quindi in questo caso il controllo alimentare e l’utilizzo di una super pianta che non a caso si chiama SPACCAPIETRA!
Ma che pianta è?
E’ una piccola felce che cresce sui muri, sono sicura molti di voi la conoscono, che associa oltre all’azione diuretica quella per cui è maggiormente conosciuta, ovvero quella di sciogliere e ridurre i calcoli renali.
Ci sono praticamente solo studi in vitro sulla reale efficacia di questa pianta, che però nella medicina popolare è una di quelle più utilizzate per le problematiche legate alle coliche renali.
Uno studio, tra l’altro italiano, ha verificato in vitro l’efficacia nel ridurre i calcoli di ossalato di calcio dell’infuso in acqua di Spaccapietra, ovvero della tisana.
Non solo i calcoli si riducono in diametro ma anche si arrotondano, in modo dose dipendente, ovvero più ne bevo più funziona. Inoltre lo studio ha evidenziato che soprattutto quelli di ossalato di calcio, aderiscono di meno alle cellule tubulari renali, riuscendo a scendere ed essere quindi eliminati senza troppi dolori!
Quindi riassumendo per la prevenzione della calcolosi è necessario bere acqua, assumere regolarmente in inverno la vitamina d3 che permette l’assorbimento del calcio dall’intestino al sangue e a rotazione quella della vitamina k2, se sei altrimenti giovane, che ne favorisce il trasporto alle ossa.
Se ti è già successo di soffrirne sarebbe corretto fare un’indagine per verificare se nelle tue urine ci sono già dei microcalcoli e in questo caso di che specie sono!
La natura ci aiuta, sostiene la nostra salute e in questo caso è una delle poche risorse a nostra disposizione!
Ti aspetto per rispondere a dubbi e domande,
con affetto
Franca