Il primo articolo dell’anno 2024 della Harvard Medical School a cui sono iscritta è stato il Divorzio del sonno.
Devo dire che mai titolo mi è sembrato più calzante perchè avevo appena passato una notte di sonno ben poco ristoratore causa russatore nel letto, per fortuna non seriale.
Le problematiche del sonno devo dire sono sempre più in aumento, nei giovani ma soprattutto nei meno giovani, dove alla naturale diminuzione della produzione di melatonina, quindi alla scarsa capacità del corpo di mantenere dei ritmi sonno veglia regolari, si aggiunge lo stress e spesso, troppo spesso, la presenza nel proprio letto di una/un russatore seriale specializzato in disturbo del sonno di chi dorme con lei/lui.

La frase più detta da questi individui è “non lo faccio a posta” e la risposta che sentono di più è “ ci mancherebbe altro!”.

Ovvio che chi russa vorrebbe non farlo, altrettanto ovvio chi non dorme per questo motivo spesso diventa irascibile e esasperato dalla situazione.

Quindi questo titolo, che ho preso a prestito, può essere interpretato in due differenti modi, ovvero il russamento può portare a una reale rottura di coppia, ma per evitare che questo succeda a volta la soluzione più banale è la migliore, ovvero dormire separati.

Ma non avrà conseguenze negative sulla relazione di coppia anche questa di scelta?

L’articolo prende in esame proprio questo aspetto. Una psichiatra del MCLean Hospital affiliato ad Harvard scrive infatti che la relazione affettiva potrebbe andare in crisi soprattutto se uno dei due partner non accetta di dormire in un altro letto. Di contro le evidenze scientifiche, ma non serviva certo la scienza, rivelano che se non si dorme in modo ristoratore per almeno sette, nove ore, aumenta il rischio di depressione, ansia, patologie legate alla salute cognitiva e cardiovascolare.
Quindi non è che non dormire in compagnia porti a migliori risultati!

Spesso l’argomento è fonte di alterchi, la russatrice/russatore si sente in colpa e nello stesso tempo contrariata/o perchè non ritiene che sia colpa sua; allo stesso modo chi non dorme è esasperato ed a volte aggressivo.

Ricordo che mio papà era un vero russatore seriale a livelli di volume imbarazzante tanto che lo abbiamo adirittura registrato; non credeva di essere lui ad emettere quei suoni malefici!

La prima cosa sarebbe quindi quella di parlarne in modo propositivo e consultare uno specialista per capire se ci sono problematiche fisiche che portano al russare, ma non dimentichiamo che ci possono essere anche altri disturbi che disturbano il compagno di letto, come le apnee ad esempio.

Altri motivi possono essere le alzate frequenti per urinare oppure un’insonnia che porta a rigirarsi nel letto in continuazione. Insomma di motivi per disturbare chi dorme con noi ce ne sono parecchi.

Quindi primo step parlarne con il proprio amor, secondo consultare uno specialista del “problema”.
Quando però non se ne venga a capo?

Allora dopo aver provato tappi per le orecchi e nel caso dei remenamenti, letti separati nella stessa stanza, direi che un buon divorzio del sonno diventa condizione indispensabile per una serena vita, anche amorosa. Ma se per anni abbiamo dormito insieme, separarsi non è così semplice e nessuno dei due dovrebbe accontentarsi di dormire in divano. Quindi non in tutte le case questo passo sarà possibile…

Se poi si decide di separarsi per il riposo notturno, bisogna ri-trovare una formula per coccole ed amore, che assolutamente non devono andare in pausa!

Alcune persone sono in difficoltà a dormire da soli dopo tanti anni di letto condiviso, sarà quindi necessario ricrearsi una routine che permetta di trovare un nuovo modo di addormentarsi.
Qualora si trovi un punto di incontro, sarà poi bene regolarmente verificare che la decisione resti sempre condivisa in modo che non vi siano i presupposti per malumori che possono poi portare ad allontanarsi, non soltanto per dormire.

In realtà parecchie persone che leggono la rubrica hanno già messo in pratica il divorzio del sonno con ottimi risultati e non tornerebbero più indietro, altri invece vorrebbero ma hanno timore di proporlo o di metterlo in pratica.

Certamente la natura ci aiuta, le piante ad azione rilassante e gli integrato possono aiutarci, ma bisogna capire bene quale protocollo sia il più corretto.

Vi aspetto quindi per suggerirvi il migliore per voi e vi lascio l’articolo di approfondimento sul sonno.

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Con affetto
Franca

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