In termini medici la Cistite viene definita Infezione alle Vie Urinarie IVU, ma quello forse che non sapete è che spesso la donna, che tende a farsi la diagnosi da sola (anche a causa della difficoltà ora più che mai di accedere alle visite mediche), sbaglia e confonde Cistite con una VulvoVaginite.

Spesso pensa di avere una Candida e magari ha solo un’irritazione esterna ai genitali o una disbiosi vaginale, per non parlare della vulvodinia non conosciuta da molti Farmacisti né riconosciuta dagli specialisti.

In questo articolo cercherò di aiutarvi a far chiarezza. Prima di iniziare la lettura guardate il video della Dott.ssa Silvia di Maria in merito a come siamo fatte, proprio per capirci meglio. Perchè? Perchè a volte le donne non hanno ben chiaro come è fatta la loro “natura”!

Appena laureata una signora mi chiese una “crema per la spissa alla natura” ed io candida, le chiesi di che natura stesse parlando “ma questa dottoressaaaa” indicando i genitali e lanciandomi uno sguardo di compatimento, della serie “sarà anche studiata ma non sa neanche cos’è la natura”!
Da allora la “natura” e le sue problematiche sono state per me fonte di studio e approfondimento, perchè è una delle richieste di aiuto che sempre più spesso arrivano ad un Farmacista.

Ma sapete qual è il problema?

È che la richiesta premette l’auto-diagnosi e a volte il Farmacista si accontenta di consegnare l’integratore che ritiene valido per quella richiesta, se non alle volte un farmaco, senza verificare con la paziente che l’autodiagnosi sia corretta; questo porta spesso ad un protocollo scorretto e alla mancata guarigione della paziente. Non perché i prodotti dati non funzionino, ma proprio perché la diagnosi non era corretta!

Viene stimato che il 30% delle donne e il 12% degli uomini abbia avuto almeno un episodio di IVU nel corso della sua vita, ma non solo, il disturbo nel 50% dei casi tende a ripresentarsi almeno due/tre volte durante l’anno diventando cronico.

Inoltre nell’uomo spesso la Cistite è presente insieme alla prostatite, argomento che affronterò prossimamente, oppure viene scambiata per cistite la prostatite, insomma bisogna fare attenzione e rivolgersi al medico curante, per una diagnosi corretta.

Come Capisco che ho la cistite? Quali Sintomi?

I sintomi della cistite sono un peso all’addome, spesso scambiato per una fase premestruale, bruciore nell’urinare e aumento della frequenza della minzione; spesso non si riesce a svuotare completamente la vescica e il dolore aumenta alla fine della minzione restando anche per periodi lunghi che a volte coincidono con la minzione successiva.

Nelle cistiti recidivanti resta una sensazione di infiammazione diffusa sul tutto il basso ventre e anche una sensibilizzazione della vulva esterna. Molte volte la cistite si fa anticipare da un odore sgradevole dell’urina, soprattutto quella di prima mattina, ricordiamoci ODORE=BATTERI e spesso anche il colore è indicativo.

Quante volte mi sento rispondere che si in effetti ultimamente l’odore era strano e le urine erano marroncine!

Ma devo dire la verità che non sempre è sintomatica, se il corpo reagisce correttamente può aumentare la temperatura, altre volte la persona si accorge solo casualmente durante un esame di routine! Sono ovviamente le forme più subdole, ma ricordatevi che La Natura ci cura!

Circa l’ 80% delle Cistiti  IVU sono causate dalla presenza di Escherichia coli (batteri che risiedono normalmente nel nostro microbiota intestinale, ma che possono migrare e contaminare le vie urinarie), una bestiolina fetente che ha come due “strap” (fimbrie) che si attaccano alle nostre pareti delle vie urinarie; batterio resistente al ph acido delle urine! Ricordiamoci questo particolare.
Questi strap hanno il loro corrispondente sulle nostre mucose e uno dei cavalli di battaglia dei protocolli fitoterapici e integrativi agisce proprio su questo meccanismo.

Ma come si chiamano questi due strap?

1. Fimbria tipo UNO, fimbria alla quale si attacca il D-Mannosio.
2. Fimbria P, sulla quale agisce il Cranberry!

Gli Escherichia coli possono attaccarsi con solo una o entrambe le fimbrie, cosa che succede soprattutto nei casi in cui abbiamo cistiti che si ripropongono spesso e cronicizzano.  Ma vediamo come funzionano questi due estratti fitoterapici e cosa possiamo utilizzare a supporto.

CRANBERRY AMERICANO

Il Cranberry, Mirtillo Rosso americano si utilizza perchè il suo principio attivo, le ProAntoCianidine di tipo A (PAC) attive sulle fimbrie di tipo P, devono avere una concentrazione di 36 mg (metodo BL DMAC), quantità che agisce con due metodi di azione:
1. Per prima cosa le ProAntoCianidine inattivano lo strap in modo che la bestia non si possa attaccare alle pareti, facendola scivolare per forza verso l’uscita, rappresentata dalla nostra vescica!

2. Successivamente interagendo con il ph acido dell’urina, l’Acido Benzoico contenuto nel Cranberry si trasforma in Acido Ippurico che inibisce la crescita dei batteri grazie alla sua azione antibiotico-simile!
Possiamo quindi dire che il Cranberry prima stacca la bestia dalla parete della nostra mucosa, poi gli dà una bastonata!

D-MANNOSIO

Il D-mannosio è uno zucchero semplice, estratto dalla Betulla, arriva nelle vie urinarie tal quale e agisce sulle fimbrie di tipo UNO. Se il Cranberry lavora bene a ph acido, il D-Mannosio funziona meglio a ph alcalino (Porru2014)! Questi due principi funzionano a ph completamente differenti, quindi quando li trovate contemporaneamente in un’unica bustina o compressa, capite bene che uno dei due, se non entrambi, insieme non funzioneranno al loro meglio!
Ma oltre al Cranberry e al D-Mannosio con quali altri rimedi possiamo agire? Spesso si associano, nella cura delle cistiti recidivanti altri attivi ad azione Antibiotico simile, come gli olii essenziali, tra questi ad esempio l’ORIGANO, che agisce molto bene sulle bestie che vogliamo eliminare e non sulla nostra flora buona.

Ci sono anche altre piante che ci possono servire, come ad esempio quelle presenti nella nostra TISANA CISTIS, speciale per farci bere, visto che l’ACQUA fa parte del protocollo, senza acqua non portiamo fuori i batteri, ma anche molto efficace a sostegno dei principi attivi visti sopra visto che ha attività:
ANTISETTICA grazie alle foglie dell’Uva ursina;
EMOLLIENTE E LENITIVA grazie alle mucillaggini della Malva fiori e foglie;
DIURETICA per la giusta attivazione dei drenaggi con gli stigmi del Mais;
RAFFORZARE e BILANCIARE la diuresi con il remineralizzante Equiseto;
ANTINFIAMMATORIA grazie alla Verga d’Oro

Ma se come alcune di voi staranno pensando, di cranberry e d-mannosio, ne ho preso a badilate senza uscire dal vortice delle recidive, possiamo chiedere aiuto ai FUNGHI MEDICINALI e alla Lattoferrina!

LATTOFERRINA

Abbiamo imparato a conoscere questo attivo durante la pandemia per il suo effetto antivirale, ma essa è molto, molto di più!
Ha infatti attività batteriostatica, evita che i batteri stazionino dentro di noi riproducendosi e attività battericida perchè interferisce a livello della loro barriera protettiva portandoli alla morte! Fondamentale, quindi, nelle cistiti recidivanti.  (Leggi di più sulla lattoferrina)

SHIITAKE

Il fungo più utilizzato per le problematiche invernali ma molto efficace per contrastare quelle femminili, non solo le cistiti!
(Leggi di più sullo Shiitake)

GANODERMA LUCIDUM REISHI

E’ il fungo più conosciuto in occidente perchè vanta proprietà miracolose!
Vi invito a leggere l’articolo a lui dedicato perchè è non solo ricchissimo di vitamine e minerali, ma molto studiato per sostenere la nostra salute a 360°!
(Leggi di più sul Reishi)

POLYPORUS UMBRELLATUS

L’ACQUA fa sempre parte dei protocolli per la Cistite, ma spesso molte di voi riferiscono una sensazione di maggior gonfiore se bevono perchè sembra che questa acqua non trovi la via d’uscita!
In questo caso il polyporus è il vostro fungo!
(Leggi di più sul Polyporus)

HERICIUM Erinaceus

Spesso questo fungo viene pensato solo per gestire le problematiche della mucosa gastrointestinale. Allora starete pensando perchè ce ne parli nel distretto urinario? Perchè i batteri che spesso combattiamo nelle vie urinarie vengono proprio dal nostro intestino, intestino che evidentemente non sta in salute.
(Leggi di più sull’ Hericium)

Ma l’intestino, come sta? Che indumenti utilizziamo? Che altro può incidere nelle Cistiti?

Sicuramente quando abbiamo una funzionalità non corretta dell’intestino, non espelliamo tutto ciò che il nostro perfetto organismo decide di selezionare come “rifiuto umido” da smaltire! Vi ricordo che non siamo camere stagne, in quanto i batteri e i virus migrano attraverso le mucose.
Se siete troppo stitiche oppure se le feci sono troppo cremose, resteranno residui che, negli 8 metri su per giù del nostro lungo intestino, a 37° produrranno fermentazione “mi sento sempre gonfia e faccio aria puzzolente”.
Non ne parliamo dello stress che spesso tendiamo a somatizzare a livello gastro intestinale!
Quando il nostro intestino non lavora come sarebbe auspicabile bisogna porvi rimedio, aumentando le fibre, quindi più frutta e verdura cruda e cotta, ma facendo attenzione anche all’idratazione, in modo che le feci siano della giusta densità per procedere attraverso gli otto metri del nostro intestino senza lasciare residui.
Ovviamente, siamo quello che mangiamo e il nostro intestino dipende moltissimo da quello che mettiamo in bocca! Vi invito a leggere le mie indicazioni alimentari.
Ma se solo l’alimentazione non è sufficiente, allora è probabile che sia necessario rimettere in ordine la flora batterica con un integratore che contenga il Saccaromices boulardi, che agisce inibendo sia gli Escherichia coli che della Candida, ma non dimentichiamo anche i Lactobacillus paracasei Lpc-37, anch’esso inibisce le bestie contro le quali stiamo combattendo!
Ma se le feci non puliscono correttamente il nostro intestino ed abbiamo sempre la sensazione di “non aver portato fuori tutto” allora la Tisana Lenil è fondamentale.
Ma se proprio non avete lo stimolo di andare di corpo, bisognerà aggiungere la Tisana Benessere dell’Intestino!

Sempre più spesso si scelgono indumenti sintetici, aderenti, che non aiutano certo la nostra vulva a respirare meglio, anzi creano l’ambiente perfetto per il proliferare di funghi, batteri e virus! Vi ricordo che la vulva è sempre al buio, all’umido e al caldino, ovvero l’ambiente perfetto per coltivare molte specie di bestie! Quindi che fare? AREARE, date aria alla vostra vulva donne! Imparate o meglio reimparate ad utilizzare le gonne, smettetela con pantaloni sempre e comunque. Alla notte via gli slip, date aria, ritrovate le camice da notte, sarete molto più femminili, molto più libere e finalmente la vostra vulva vi dirà “Grazie”!
Per i corsi di formazione ai miei colleghi farmacisti ed erboristi, sempre più spesso mi trovo ad affrontare queste patologie, per lo più femminili, ma che cominciano ad interessare anche i nostri ometti! Alla domanda: rispondete in chat al quesito, “quante di voi usano pantaloni in questo momento”? PRATICAMENTE TUTTE L’ULTIMA VOLTA! Quante di voi dormono con le mutande? TUTTE!
Allora non ce la possiamo fare!

Facendo una ricerca sulla storie delle mutande ho scoperto che fino all’800 le portavano solo gli uomini e le prostitute, mentre poi sono arrivati i mutandoni dell’800 con tanto di apertura per poter comodamente fare i bisogni; siamo arrivati alla biancheria solo nei primi anni del 900 in cotone per le classi meno abbienti e in seta per quelle più ricche, ma sempre di forma comoda, ovvero la Lingerie, fatta di culottes alla francese.

E le calze? Ne vogliamo parlare? Fino al ‘900 le donne indossavano calze per lo più di tessuti pesanti in inverno, modello “autoreggente” diremo adesso; poi sono arrivati reggi calze e le calze prima in seta e poi in sintetico, e fino ad allora si respirava, anche perchè il pantalone era ancora un’opzione di poche donne. Ma poi sono arrivati i collant, era l’anno 1977 la Febbre del Sabato sera e le tutine aderenti in puro sintetico, a quel punto la vulva ha smesso definitivamente di essere areata!
Proprio per questo motivo una volta, se chiedete alle vostre nonne e madri, la problematica di cistiti, candide, vaginiti e vulviti, non c’era, o molto raramente. Sicuramente poi dagli anni 80, mi diceva mio suocero, che è stato primario di ostetricia e ginecologia per decenni, sono apparsi “pruriti” sempre maggiori, tanto che diceva, prurito=antimicotico!

Forse vi sembrerà che sia fuori tema ma invece è FONDAMENTALE capire quale delle nostre abitudini più radicate va modificata quando siamo in situazioni di cronicizzazione di queste patologie genitali, altrimenti non se ne esce sane!
Ma se le mutande ve le dovete togliere, di contro l’addome deve stare sempre protetto! Ecco perchè soprattutto durante i cambi di stagione si fanno avanti maggiormente le infezioni! Io per abitudine utilizzo in inverno una panceretta di lana, forse penserete voi “che tristezza”, ma invece non è vero, dal momento che da quando la indosso non ho più avuto né cistiti né tanto meno mal di schiena! E per fortuna che la vita bassa non è più di moda, perchè portava a tante infiammazioni e infezioni anche nelle ragazze giovani!

Vogliamo parlare dei cambiamenti ormonali? Le avvisaglie della premenopausa e spesso coincidono con l’inizio di problematiche di cistite e non solo; gli ormoni infatti hanno un’azione di protezione e quando cominciano a diminuire ci rendono molto più sensibili!
Per non parlare del fatto che anche le nostre mucose vaginali sono più “sottili” e permeabili. Come tutte voi immaginate anche il non utilizzare più i preservativi, può avere delle conseguenze; infatti se la flora batterica degli uomini è per loro naturale, per noi rappresenta una “difficoltà”, quindi vi raccomando che prima dei rapporti il partner deve fare un bidet con il detergente intimo più adatto e possibilmente urinare!
Dopo i rapporti è quasi scontato che la donna faccia pipì e bidet!
Ma i detergenti sono tutti uguali?
Vogliamo parlare anche dell’igiene dall’estetista, che vede le nostre parti genitale ben più volte di una ginecologa? Seguiteci sui social, perchè ho affidato a Federica e Palma la responsabilità di affrontare questi due argomenti con le loro reciproche professionalità!
Ma importante è parlare anche delle problematiche di secchezza che possono rappresentare porte aperte per il nostro corpo “interno”! Vi consiglio di leggere l’articolo a riguardo!

Molto spesso si instaura la così detta “cistite del giorno dopo”, ovvero dopo un rapporto sessuale spesso alle donne che ne soffrono, viene immediatamente un attacco acuto, tanto da non volerne più sapere! In parte proprio a causa del passaggio di batteri, ecco perchè è fondamentale l’igiene del partner ma anche la nostra!
Non pensiate che non sia più possibile avere una sessualità attiva senza dover poi soffrire, potete infatti porvi rimedio usando il Kit secchezza vaginale dopo il rapporto!

Avete ben capito che la vulva più respira meglio sta, ma durante le mestruazioni? Adesso che sembra che ci siano assorbenti che possono inglobare ore di sangue e lasciare la pelle asciutta, secondo voi che potere traspirante possono avere? In alcuni casi dove la cistite (ma anche vaginiti, vulvovaginiti, candide, argomenti che tratteremo in altre rubriche) è cronicizzata si consiglia di utilizzare la coppetta mestruale che permette che ci sia maggiore traspirazione della pelle inoltre si evita che i batteri facciano avanti indietro attraverso le mucose! Nei casi invece dove sia impossibile utilizzarla a causa di tricodinia, vulcodinia o trigonite, si consiglia di utilizzare assorbenti in cotone e fibre vegetali, vi aspettiamo per consigliarvi al meglio!

Ma se non riusciamo ad usare la coppetta e neanche gli assorbenti, le mutandine assorbenti sono sicuramente la scelta migliore! Non ci si sporca, si ha la sensazione di avere solo degli slip indossati, di tutte le forme per piacere ed adattarsi a tutti i gusti.

ISTRUZIONI RACCOLTA URINE:
– le urine vanno raccolte in un contenitore sterile, passate a ritirarlo in Parafarmacia Gli Speziali e in Farmacia Il Caduceo;
– il contenitore va aperto solo al momento della raccolta, con mani pulite, avendo l’accortezza di appoggiare il tappo con la parte interna rivolta verso l’alto;
– prima di raccoglierle, di prima mattina, lavare i genitali facendo attenzione rispettivamente ad aprire leggermente le grandi labbra e retrarre il prepuzio sul glande;
– utilizzare un detergente che non contenga clorexidina, per sicurezza vi forniremo anche il campione di detergente da utilizzare per non inficiare l’analisi;
– eliminare il primo getto e raccogliere il resto;
– non appoggiare il contenitore ai genitali;
– riempiere circa la metà del contenitore e chiuderlo bene;
– vanno raccolte la mattina del giorno dell’appuntamento;
– se le portate entro un’ora, potete lasciarle a temperatura ambiente, se avete l’appuntamento in giornata, tenetele in frigo. Bisognerebbe fare il test entro 4 ore dalla raccolta, al massimo entro le 12 ore; quando le portate potete tenere a temperatura ambiente.
Fonte Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

AGGIORNAMENTI

Vi informo che è stata la pubblicata una quinta revisione sistematica della Cochrane, che ha voluto validare e verificare ulteriormente, l’efficacia del mirtillo rosso americano, il nostro caro Cranberry, nella prevenzione delle cistiti in una popolazione sensibile, ovvero in persone che soffrono di recidive.

Questo aggiornamento della Cochrane include 26 nuovi studi, per un totale di 50 studi e 8.857 partecipanti. Di questi, 45 studi hanno confrontato prodotti a base di mirtillo rosso con placebo o con nessun trattamento specifico e in 26 ricerche è stata effettuata anche la metanalisi.

I risultati sono stati veramente molto incoraggianti, non vi sono stati effetti collaterali degni di nota, anche per integrazioni di cranberry per lunghi periodi ed hanno ottenuto una media superiore al 90% di diminuzione delle recidive!

Capite quindi che se siamo soggetti a cistiti, un protocollo corretto di assunzione di cranberry alla corretta titolazione, abitudini di vita riviste, idratazione adeguata al peso e qualche altra piccola accortezza, vi permetteranno di gestire l’estate senza dolore e senza farmaci!

Cranberries for preventing urinary tract infections Williams G, Hahn D, Stephens JH, Craig JC, Hodson EM. Cochrane Database Syst Rev. 2023 Apr 17;4(4):CD001321. doi: 10.1002/14651858.CD001321.pub6.

L’Erborista. Aggiornamento Cochrane su mirtillo rosso e infezioni urinarie. 9-06-2023

 

Spero di cuore di aver dato speranza a chi soffre, troppo spesso, di questa patologia, a chi non riesce a vedere la luce dopo cicli su cicli di antibiotici, a chi ha paura delle conseguenze di avere un rapporto e quindi se ne astiene con problematiche emotive e relazionali molto difficili da superare. La soluzione c’è, dobbiamo solo trovarla!

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